Tuttavia, urge subito una precisazione: non tutte le case editrici "di Milano" sono milanesi…
Un discorso che vale sia per gli editori "assorbiti", sia per chi si è
trasferito a Milano come scelta strategica. Ad esempio, si tengono
stretta la loro piemontesità (e sono rimasti nei loro quartieri generali
di Torino) Einaudi e Bollati Boringhieri, nonostante sulla carta siano oggi inglobati, rispettivamente, in Mondadori e Mauri Spagnol. Neri Pozza, invece, nata a Venezia e facente parte di un gruppo editoriale veneto, si è trasferita a Milano in un secondo momento.
Però è certo vero che i colossi editoriali del capoluogo lombardo hanno allungato i tentacoli tirando a sé un’infinità di marchi e sono i principali responsabili dell’alta densità di editori della città.
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