Lungi dall’essere minaccioso, il corvo nero della casa editrice Corbaccio sembra incarnare in pieno quello spirito “consolatorio” evocato dal suo nome di battesimo. Come Boccaccio intese la sua opera Corbaccio
(grosso corvo) come una satira che potesse essere di sollievo al
lettore colpito da pene d’amore, così Corbaccio sembra presentare il suo
vario catalogo: Libri che fanno sognare. Libri che migliorano la vita. Romance, thriller, avventura, benessere, fantasy, viaggi: a Corbaccio i “generi di conforto” non mancano.
Partito come editore di saggistica, la felice svolta verso la narrativa risale al 1932 con la collana oggi nota come Grandi Scrittori. Lì furono pubblicati La montagna incantata (Mann),la prima traduzione italiana di Viaggio al termine della notte (Céline) e l’opera omnia di Italo Svevo, precedentemente autopubblicata dall’autore.
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