venerdì 26 settembre 2014

“Gli innocenti” di Burhan Sönmez (Guanda)

Burhan Sönmez, Gli innocentiBurhan Sönmez, avvocato e giornalista, ha vissuto in esilio dalla sua Turchia per molti anni a causa dei regimi totalitari da cui ha anche subìto, nel 1996, violenza fisica. Anche oggi che va e viene dall'Anatolia conserva lo sguardo malinconico e incantato di chi ha amato la sua terra da lontano.
Questa carica autobiografica è la forza del suo secondo romanzo, Gli innocenti (Del Vecchio, 2014 – traduzione di Eda Ozbakay), un'opera di memoria e speranza che quando uscì, nel 2011, gli valse, in patria, il prestigioso premio letterario Sedat Simavi.
È un romanzo tutto sommato breve, frammentato ma non frammentario, esattamente come l'identità nazionale e l'ombra lunga che essa getta sull'identità personale.Due livelli temporali: il "presente" degli anni Settanta a Cambridge e l'infanzia, a ritroso, nelle generazioni abitanti la piana a prevalenza curda di Haymana, vicino ad Ankara (luogo natale dello stesso Sönmez).
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