Irriverenti, provocatori, decentrati rispetto ai capoluoghi dell'editoria, così come Fernandel, Il Maestrale, Transeuropa, hanno trovato il modo di animare l'orizzonte letterario interiorizzando uno spirito partigiano simile a quello di cui furono teatro le loro montagne.
Combattenti abruzzesi con un vessillo: il
neo, entità dermatologica dalle derive a volte infauste, ma anche
simbolo di bellezza e unicità. Destabilizzare il pensiero comune è la
loro passione. L'editor Angelo Biasella si è definito un «pusher di emozioni forti».
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