giovedì 21 maggio 2015

Il giornalismo storico di Paolo Di Stefano: il racconto degli italiani non illustri

Il giornalismo storico di Paolo Di StefanoPaolo Di Stefano non si chiama fuori dall’operazione di giornalismo storico che fa di Ogni altra vita (il Saggiatore, 2015) un ritratto tenero ma inesorabile dell’ultimo secolo di storia del nostro Paese. Già romanziere eclettico e saggista, nel suo ultimo libro l’inviato speciale del «Corriere della Sera» svela una trama di esistenze che attraversa l’Italia da Sud a Nord, dall’Ottocento ai giorni nostri.
L’Italia raccontata da Di Stefano è fatta di uomini e donne “normali” che si vivono accanto senza conoscersi: «ci sono vite simili che si lambiscono soltanto». Armato di curiosità e deformazione professionale, il giornalista si fa osservatore partecipante: «Bisognerebbe parlare, stare ad ascoltare, avere pazienza, tempo, fermarsi, e invece si cammina veloci a piccoli passi, in una sola giornata si sfiorano tante di quelle vite ignote, indaffarate, migliaia di vite».
Storia di italiani non illustri: a vederlo così potrebbe sembrare il sottotitolo di un libro di Mario Calabresi; in effetti, Ogni altra vita fa parte di quel filone di “narrativa non-fiction” a cui ci ha abituati il direttore de «La Stampa» e in cui si inserisce anche un’opera di reportage come Limonov, di Emmanuel Carrère.
Leggi tutta la recensione

Nessun commento: